la posterò su
Nocturne Alley domani mattina o stasera perchè è per il compleanno di una mia amica, è per quello che A) avevo bisogno di pareri
e B) dovrò postarla anche qua..asd
tra l'altro..NON mi sono assolutamente ispirata allo shoebox..nono
io? perchè mai?
- - -Bendages, Chocolate and ToiletNon era di certo una bella giornata: faceva freddo, in quel di Novembre, congelati e congelanti spifferi attraversavano tutti i buchi possibili, il cielo sopra Hogwarts era pieno di nuvole, pioggia e anche qualche lampo. Mai un temporale così estivo [ma così freddo] si era scatenato sul far dell’inverno.
Ebbene, nella classe di Incantesimi la maggior parte delle ragazze confabulavano, mentre la maggior parte dei ragazzi dormivano.
Remus Lupin invece era nel bagno dei ragazzi a ri-fasciarsi una benda allentata ed a pensare.
Beninteso, lui di norma pensava sempre, diversamente da altri loschi individui, ma questa volta non stava pensando..
pensando, stava pensando-ragionando, non so se mi spiego.
Comunque sia, mentre era appoggiato al lavandino cercando di mettere a posto quella dannata fascia e sullo specchio si riflettevano i suoi capelli color mieloso, un po’ spettinati a dire il vero, la sua fronte aggrottata e la cicatrice più grande che passava sopra ad una delle sopracciglia, nel bagno entrò uno dei due loschi individui ai quali accennavamo prima.
Fatto qualche passo si fermò, incerto ed imbarazzato, con lo sguardo basso, spostando il peso del corpo da un piede all’altro e tormentandosi con le mani gli orli della camicia.
I suoi capelli erano molto neri, e anche molto-appena-alzati-dal-letto. Non era un tipo che perdeva tempo a pettinarseli, lui.
Si schiarì la voce, giusto per interrompere il silenzio, e fece ancora qualche passo.
“E’ inutile, sai” cominciò Remus “il raffreddore dico. E’ –er- qualcosa di insopportabile. Proprio come cercare di rimettersi queste bende. Vedi? Inutile.”
“Non pensarci. Io non ci penso. Nessuno deve pensarci quindi non ci penseremo. Era solo un bacio. Hum. Niente di personale: ormoni, addii eccetera. Nulla.”
“Le metti in posizione e cadono. Sembrano fatte apposta, scivolano insidiose via e cadono e scappano e non le riprendi mai più.” Starnutì, e poi fece dei suoni simili a
sniff e
hrnf messi insieme.
“Non ci pensi, non ci pensare, non ci stai pensando? È facile, canticchia. Su, fa la la la la..” cammina avanti e indietro e intorno a Remus e al lavandino e alle bende gesticolando e non guardandoli mai nel loro groviglio “ la la
la!”
“Le tue melodie natalizie fanno paura. Sei più stonato da uomo che da cane.”
In una convulsione di movimenti e suoni poco chiari [
sniff e
hrnf e
sshciù e
hrrh all’incirca] finalmente Remus riesce a districare le bende ed aggiustarle su polso ed avambraccio. Meticolosamente e lentamente ci porta sopra la camicia, il cui polso però non chiude – dispiacendosene molto.
“Se credi che con i tuoi insulti polverosi di biblioteca possano farmi qualcosa sbagli, perché non ci penso e non ci sto pensando! Era una stazione! Un treno! Un qualsiasi giorno! Ormoni! Che ti importa?”
Remus si gira troppo velocemente ed inciampa sui libri, le altre bende di troppo per la sua guarigione da licantropo e le sue scarpe, cadendo stupidamente a terra con un sordo tonfo che fa “
tump” e gli occhi aperti di sorpresa.
Anche Sirius ha gli occhi aperti di sorpresa, ma la sua dura poco, quindi comincia a sghignazzare molto rumorosamente con la sua risata-latrato.
Harr harr harr.
Remus si sente sempre più stupido quando capisce che il calore che va dal collo alle orecchie alle guance significa che sta arrossendo.
Non sta di certo arrossendo perché è
Sirius, porca miseria no!, ma solo perché sa lui stesso che quella caduta è..stupida. Insulsa. Senza motivo. Così, a caso.
Però lo spirito malandrino d’aiuto prevale e Sirius gli tende la mano [sporca d’inchiostro] tirandolo su di forza.
Anche un po’ troppa. Tanto che Remus si trova costretto a saltellare per riprendere l’equilibrio.
Con precauzione e nervosismo prende i suoi libri e l’eccetera e si ritrova di nuovo di fronte a lui. Non che gli faccia differenza, ovvio.
“Io girovagherò ancora un po’ in giro per la scuola, tu intanto vai, e non pensarci, perché io non ci sto pensando, sai, e noi non ci dobbiamo pensare.”
Con un cenno affermativo del capo prende e se ne va via, lasciando Remus silenzioso e un po’ malaticcio.
Facendo per uscire nota un bigliettino per terra.
“Non sono affari tuoi,” si ripete a mente.
Poi la sua curiosità e la spilla da prefetto lo spingono ad abbassarsi un po’ faticosamente, prendere il bigliettino e leggerlo.
Di colpo Remus Lupin accartoccia il pezzetto di foglio e si precipita fuori dal bagno dei maschi, con passo rapido ed un po’ sbilenco.
Decide che probabilmente non canticchierà mai alcun “fa la la la la”.
Forse non dovresti rimanere coi dubbi.
James
La prossima volta mangerò della cioccolata!
S
- - Fine - - ehm...è senza pretese anche se un po' più lunga delle drabble che scrivo di solito ["delle '
schifezze' chiamate '
drabble' vorrai dire!"][scusate la voce della gialappa's nella mia testa è onnipresente
] e niente..ciao! asd se volete ditemi che ne pensate..e non fatevi complimenti, se vi fa schifo non ho preblemi a saperlo
si..quella dei periodi lunghi è un po' una mia mania..diciamo difetto pure! insensato? sii assolutamente xD decisamente voluto! specialmente quando parlano uno di una cosa è l'altro di un'altra. per gli aggettivi ricercati dico solo che è colpa del fatto che, essendo al classico, mi debbo abituare =..= poi non fai altro che usarne! 
però l'ho anche fatto apposta..perchè mi piacciono 
hghg ti sommergerò di grazie mauhahauhauh 
è molto carina!